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Magdi Cristiano Allam

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Messaggio Da don Giorgio Zampini Ven Apr 11, 2008 7:15 pm

"Non posso nascondere che sono rimasto quasi shoccato quando lessi nei titoli di Rainews 24: "Benedetto XVI battezza il giornalista Magdi Allam". Non mi sarei mai aspettato che un Papa avrebbe battezzato un musulmano il Sabato Santo e davanti alle televisioni di tutto il mondo! Dire che il Papa Benedetto XVI ha fatto un passo gigantesco è dire troppo poco; dobbiamo ammettere che ha avuto un coraggio che non viene da nessuna natura umana, può venire solo dall'Alto.
Vorrei fare qui alcune osservazioni personali. Non intendo presentare l'argomento in tutti i suoi aspetti ma solo enucleare qualche punto.
Magdi Allam non era un musulmano praticante, almeno da vari anni. Tuttavia era un musulmano, ma non accettava il fondamentalismo e lo rifiutava a voce alta. Troppi musulmani, cosiddetti "Moderati", sono dei "maestri di doppiezza", come li definisce un noto musulmano arabo che sta pagando per le sue interpretazioni liberali dell'Islam. Magdi Allam mise la sua moderatezza in pubblica piazza, anche se questo gli costa di essere continuamente protetto dalla polizia. Dobbiamo riconoscergli questo coraggio e questa sofferenza di essere sempre seguito.
Alcuni lo hanno fortemente criticato per essere troppo filo-Israele. Non intendo entrare nelle sue scelte politiche. Ognuno deve avere la libertà di pensiero e deve sapere rispettare la libertà degli altri. Idee politiche che non sono contrarie alla dottrina cattolica non impediscono una conversione al cristianesimo e in particolare alla Chiesa cattolica.
Dalla sua lettera al direttore del Corriere della sera si capisce chiaramente che la sua conversione è frutto di un lungo cammino personale e di un serio confronto con persone che per lui significavano una luce nel suo andare verso Cristo. Non fu una conversione immediata, nè richiesta e nemmeno proposta da nessuno.H
Ho partecipato a parecchi Colloqui internazionali sul Dialogo interreligioso. Si è sempre affermato che l'Islam è tollerante, anzi al Cairo nel 2006 si gridò che la tolleranza entrò nel mondo con l'islam. Il papa Benedetto XVI ha voluto superare questo linguaggio statico che tradisce molta falsità e ha voluto dare un segnale fortissimo a tutti, cristiani e musulmani. Ha voluto dire che dobbiamo mettere in pratica la libertà religiosa, che è uno dei principi fondamentali dei diritti dell'uomo. Voglio far notare, che non si tratta di libertà di culto (il poter pregare in una chiesa costruita con il permesso del Governo), ma di libertà religiosa, cioè il poter scegliere tra una religione e un'altra. Ha voluto mettere alla luce del sole quello che avviene nell'ombra nella Chiesa cattolica stessa. In Francia, ad esempio, ci sono ogni anno tra le 150 e le 200 conversioni di musulmani al cristianesimo, ma moltissimi di questi convertiti rimangono nascosti. Mentre non c'è nessun problema che, sempre in Francia, oltre 3000 persone passino ogni anno dal Cristianesimo all'Islam. Il papa ha voluto dire ai musulmani che la libertà religiosa che molti governi islamici affermano di rispettare nel loro paese non consiste nella limitata e controllata libertà di culto, ma nella libertà di scegliere tra Islam e Cristianesimo. E l'ha fatto nel momento più solenne dell'anno cristiano, durante la celebrazione della Pasqua e davanti al mondo intero! Mi viene in mente la sua lezione a Ratisbona. In seguito a quella il mondo islamico si infiammò e tutti esigevano le sue scuse. Ma papa Benedetto sa dove vuole arrivare e con il battesimo pubblico di Magdi Allam ha messo un altro paletto sulla via del dialogo interreligioso vero. Subito dopo la lezione mi disse un professore musulmano egiziano: "Il papa Benedetto ha messo fine all'ipocrisia nel dialogo tra le religioni e ha iniziato il vero dialogo". La storia gli sta dando ragione, vedi prima la lettera dei 38, poi quella dei 138. Cose mai successe prima. Il battesimo di Magdi Allam è un altro passo in avanti, e che passo! Dà quasi l'idea che il Papa stia guidando non solo la Chiesa cattolica verso il vero dialogo, ma anche l'Islam.
E' normale che parecchi musulmani abbiano condannato sia Magdi Cristiano Allam che il Papa. Ma molti non hanno voluto commentare niente, forse anche per non confermare negli Europei l'idea che l'Islam è violento e che non rispetta la libertà di religione.
Dopo la lezione di Ratisbona ci fu, in Kuwait, una dimostrazione contro la Chiesa cattolica che consistette in un corteo di protestatari che marciò dalla Grande Moschea alla Cattedrale. Davanti alla Cattedrale ebbero luogo i discorsi, il cui contenuto si può facilmente indovinare. Ma, ad onore dei kuwaitiani, bisogna dire che i manifestanti non erano più di 100 persone circa e che più numerosi erano i... poliziotti. Ci fu in seguito la distribuzione nelle strade di due opuscoli avvelenati contro i cristiani, e soprattutto contro i vari Don della Chiesa Cattolica. Dopo la diffusione del secondo opuscolo scrissi una lettera alquanto ferma al Ministro degli Interni.
Ora dopo il battesimo di Magdi Cristiano Allam, in Kuwait non c'è stata, almeno finora, nessuna reazione particolare, nè nei giornali nè nelle strade. D'altra parte, mi sarei meravigliato che un paese che vuole essere aperto al dialogo come il Kuwait avesse preso posizioni violente contro chi vuole mettere in pratica la libertà di religione. Mi auguro che il Kuwait continui su questa via dell'apertura verso gli altri e dell'accettazione di idee e fedi diverse. Una prova che il Kuwait intende percorrere questa strada è data dal fatto che, subito la famosa lezione del Papa, l'Università del Kuwait organizzò un colloquio, nel quale fui richiesto di parlare. sul futuro del dialogo tra le culture dopo la lezione di Benedetto XVI. L'iniziativa ha fatto onore all'Università del Kuwait e al al Kuwait stesso.
Dobbiamo essere riconoscenti al Papa per il suo coraggio e la sua coerenza. Non escludo che in qualche zona islamica questo battesimo solenne possa creare dei gravi problemi, ma sono convinto che, comunque, si deve rispettare la libertà di ciascuno e che la Chiesa deve essere fedele a Dio. Questo vuol dire che quando una persona è convinta che Gesù Cristo è il suo Signore e il suo Dio, la Chiesa la deve accettare."
+ Camillo Ballin - Vicario Apostolico in Kuwait

Anche nella nostra Pescantina ci sono stati alcuni casi con non poche sofferenze di persone che volevano avvicinarsi al cristianesimo lasciando l'Islam e non hanno potuto vivere liberamente. Speriamo in un futuro migliore.
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