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Solennità dell'Assunzione. Pescantina, 15 agosto 2008

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Solennità dell'Assunzione. Pescantina, 15 agosto 2008 Empty Solennità dell'Assunzione. Pescantina, 15 agosto 2008

Messaggio Da don Giorgio Zampini Ven Ago 15, 2008 6:57 pm

Diamo lode al Signore per aver salvaguardato sua Madre dalla corruzione della morte e averla assunta in cielo in anima e corpo, segno per noi di grande speranza per un futuro che ci attende e che sarà finalmente il periodo più bello di tutta la nostra esistenza: il futuro con Dio Padre.
Abbiamo ringraziato il Signore per san Lorenzo nostro patrono e oggi ci ritroviamo ancora per dire grazie per la grande presenza nella nostra vita della Vergine Madre Maria.
Noi siamo chiamati ad invocarLa perché proprio con le sue caratteristiche di madre sa come portare le nostre preghiere al suo Figlio Gesù affinché siano presentate al Padre.
“Ave, dunque, o Stella del Mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre Maria, porta felice del cielo”.
Da Lei anche noi vogliamo imparare a cantare la vita dono di Dio fatto per sempre e che siamo chiamati a far fruttificare per il bene degli altri senza chiedere nessuna ricompensa.
Proviamo pensare a Maria: Lei la sua vita è giunta a buon frutto sempre in tutte le situazioni che i Vangeli ci riportano. Anche sotto la Croce a portato a buon frutto il suo dono per il bene dell’intera umanità.
Magnificat sempre, nella gioia e nella prova per vivere con serenità la nostra esistenza.
Magnificare il Signore non significa solo ingrandire, rendere grande, ma dichiarare grande, celebrare, ecco che questo bellissimo cantico dice anche cosa è necessario celebrare.
E’ importante perché talvolta si rischia di celebrare Dio perché lo riteniamo vanitoso o che ama essere corteggiato dai suoi sudditi che saremo noi … invece questo canto di grandezza del Signore è necessario perché riconoscendo la sua presenza possiamo anche comprendere come Egli possa essere anche la nostra verità.
L’Assunzione di Maria, ci ricorda la meta ma anche la vicinanza del nostro Dio che forse sentiamo un po’ troppo lontano, ed inoltre ci ricorda come SOLO LUI possa essere non un idolo, ma Dio e Padre.
L’uomo che venera un Dio che in realtà è un idolo arriva a sottolineare che Dio non c’è; l’uomo che pone la sua vita nelle mani di Dio e con Lui sceglie, si accorge di Dio e della sua grandezza, ed impara anche a respirare nello stress di questa esistenza sempre soggetta a tensioni e preoccupazioni.
Ecco perché Maria diventa modello non solo di madre dedita alla sua famiglia, ma alla volontà del Signore che si manifestava nella sua famiglia, e proprio Lei ci è stata posta come punto di riferimento sia per le madri di oggi, sia per tutti, perché ciascuno di noi deve compiere la volontà che il Signore rivela durante il corso di questa vita.
E’ chiaro, talvolta non si comprende, o è difficile da intravvedere nelle nostre vicende quotidiane, ma questa volontà si esprime soprattutto nelle occasioni più feriali della nostra esistenza. Ricordiamo il profeta Elia domenica scorsa: il Signore parla nel sussurro della brezza leggera.
Affidiamoci alla materna intercessione di Maria, riscopriamo anche la preghiera a Lei che è nostra madre e ci vuole un mondo di bene tanto da “sfidare” il suo Figlio come a Cana di Galilea pur di portare a Lui le nostre preghiere. Ricordiamo: “Che ho a che fare con te donna, non è ancora giunta la mia ora…. Maria dice ai servi: “fate quello che vi dirà”… e Lui che è la Parola di Dio fattasi carne non ha potuto altro che esprimere la volontà del Padre suo nel trasformare l’acqua in vino perché continui la festa di nozze, perché la vita sia sempre una festa di nozze.
E ricordiamoci che questa alta e stupenda meta non è riservata solo a chi “sta bene” anche semplicemente di salute, ma vale per tutti anche e soprattutto per chi soffre: non c’è cura migliore se non quella di saper guardare il Paradiso per acquistare anche nella sofferenza la serenità di poter essere per mano con il Signore.
Santa Maria, madre di Dio, prega per noi e con noi adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
don Giorgio Zampini
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