Il gruppo adolescenti e giovani
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

XI Domenica del Tempo Ordinario. Pescantina, 15 giugno 2008

Andare in basso

XI Domenica del Tempo Ordinario. Pescantina, 15 giugno 2008 Empty XI Domenica del Tempo Ordinario. Pescantina, 15 giugno 2008

Messaggio Da don Giorgio Zampini Sab Giu 21, 2008 3:30 pm

“La messe è abbondante, ma pochi sono gli operai! Pregate dunque il Signore della messe perché mandi operai nella sua messe”
Siamo tutti d’accordo. Basta che non tocchi a mio figlio o a mia figlia! Quanti ostacoli trovano talvolta i giovani, perché il Signore che risponde alle nostre richieste, li aiuta a decidersi per verificare la possibile chiamata ad essere configurati al Pastore o a consacrare pienamente la vita, affinché il gregge possa essere sempre custodito.
Sembra talvolta essere una disgrazia se qualcuno decide di consacrare la propria vita a Dio perché non ci sono prospettive, sembra una vita sacrificata al nulla. E non alludiamo poi alle mancanze non dell’amore, ma del puro piacere sessuale che oggi è talmente importante che se un ragazzo o una ragazza, a partire dalle elementari non prova, sembra pare che sia un’anormale. D’altra parte il vanto del nostro progresso economico e sociale che non permette al cervello di ragionare perché tutto è sempre pronto e basta chiedere e investire, tutto, viene preparato, fatica ad aiutare ad avere larghe vedute e poter spendere la propria vita secondo uno stile che non ci viene proposto dalla multinazionale di turno, ma da Dio stesso. Non ce ne sono altri problemi per le vocazioni se non la ristrettezza del cervello e l’incapacità di pensare alle cose grandi di Dio a causa dell’edonismo e del consumismo senza valori veri.
Allora preghiamo sì, ma incoraggiamo le scelte di vita affinché siano vere, attente e non determinate dallo stile pagano o samaritano di oggi.
Gesù dice: “Non andate fra i pagani e non entrate nella città dei Samaritani”. Chi sono? I pagani sono coloro che sono estranei al Dio di Gesù Cristo e i Samaritani sono coloro che nel cuore di Israele e oggi della Chiesa sono pagani, o meglio trasformano la loro appartenenza religiosa in una fede tradizionalista che non dice nulla alla loro vita, oppure chi pur essendo cristiano si comporta nella Chiesa come se Cristo non ci fosse e fa il manager magari di qualche attività ma senza tener conto dello stile che si deve avere nel gestire le attività. Ma questo può avvenire anche in famiglia quando non si presta ascolto alla Parola di Dio.
E’ importante, perciò, accorgerci della presenza del Signore come ci invitava il libro dell’Esodo: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me!”
Come si può dunque accorgerci di questa presenza: mettendosi in ascolto della Parola di Dio e cercare di incarnare i sentimenti del Cristo e così essere una nazione santa, un regno di sacerdoti. Solo così si possono fare scelte coraggiose, vere, cristiane!
Essere nazione santa, un regno di sacerdoti, non è qualcosa che dipende da noi, ma ci è stato donato col Battesimo e ora se siamo fedeli al nostro “credo” siamo chiamati ad essere profeti, sacerdoti e re. Lo ricordava anche la preghiera di colletta: “ O Padre, che hai fatto di noi un popolo profetico e sacerdotale… donaci di vivere in piena comunione con te nel sacrificio di lode e nel servizio dei fratelli (servire è regnare!)”; è Dio che ci ha costituiti così ed ora come i discepoli siamo chiamati a porre in atto queste caratteristiche, questi munus come si chiamano in gergo, per cercare di tenere unito il popolo di Dio, la nazione santa, non attraverso confini, ma attraverso l’annuncio del Vangelo (profetico), la preghiera(sacerdotale) e il servizio (regale), che scavalca ogni confine e offre a tutti la libertà di vivere veramente.
Ciascuno di noi come i dodici discepoli attraverso il sacramento della Cresima diviene anche apostolo. Lo abbiamo sentito nel Vangelo. Prima i dodici erano chiamati discepoli e poi apostoli. Da persone che dovevano imparare, ad inviati ad annunciare. Inoltre, ciascuno con la sua caratteristica ed è per questo che Matteo ha scritto i nomi.
Quindi nascono alcuni suggerimenti per una verifica della nostra vita cristiana.
Siamo veri annunciatori di Cristo nella nostra famiglia chiamata ad accorgersi della Sua presenza?
Siamo veramente sicuri di essere discepoli di Cristo e apostoli nel nostro mondo piccolo o grande che sia in cui ci troviamo a vivere?
Possiamo dire che i genitori sono apostoli verso i loro figli?
Che chi collabora in questa comunità e veramente apostolo del Cristo Signore?
Ha veramente il suo ruolo il Signore nella nostra vita, nella nostra casa? Ci preoccupiamo di essere e di aiutare ad essere profeti, sacerdoti, re, noi e chi ci sta vicino?
E potremo continuare.
San Paolo ci mette in guardia da tutto ciò perché non è così scontato essere come Cristo ci vuole che siamo. Scrive: “Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona”.
Vivere la missione che il Signore ci affida è dar adito e continuare a costruire quella fraternità cristiana fatta di opere buone che portino Cristo nel vivo dei pensieri e della vita di tutta della comunità cristiana a partire dalla famiglia e aiutare soprattutto i più giovani a riscoprire Cristo come parola di Verità per la loro vita.
Dunque continuare ad interrogarsi su come fare per vivere la fraternità cristiana, cercare anche a costo di sacrifici di dare a Cristo, Parola del Padre, il suo vero posto, è necessario per non essere una Chiesa che vive nella menzogna.
Giuda l’Iscariota ci è di esempio. Discepolo come tutti, potremo dire cristiano come gli altri, ma poi lo tradì. Iscariota significa mentitore.
Ciascuno con le proprie capacità come gli undici per essere il polmone carico di ossigeno per la comunità umana di oggi. Questo è necessario non solo per il grande mondo di cui noi facciamo parte, ma è necessario per la nostra comunità cristiana di Pescantina.
Ogni cristiano, ciascuno di noi, si senta partecipe di questo compito, questa missione, e lo Spirito Santo ci aiuti a stare sempre dalla parte della volontà misericordiosa di Dio. Egli si che ha saputo morire non solo per le persone buone, ma per tutti. E la Chiesa non attraverso la Croce, ma attraverso la sua testimonianza di amore è chiamata ad accogliere tutti perché sempre più numerosi siano i cittadini della nazione santa e solo da questi terreni possono nascere gli operai per la messe, coloro che possono incoraggiare soprattutto chi è sfinito e stanco per il peso della vita portando la compassione del Signore permettendo così che Egli sia per tutti compagno di viaggio sulle varie strade della vita.
Diversamente si arriva a non comprendere nulla o poco e quando la vita riserva le sue tristi sorprese si cade nella disperazione: è stata la fine del dodicesimo apostolo.
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date amore, misericordia, Cristo stesso, e la gioia del Signore sarà per tutti forza per la vera vita quotidiana che condotta dallo Spirito Santo ha come fine l’essere popolo di Dio e come precetto il comandamento dell’amore.
don Giorgio Zampini
don Giorgio Zampini
Parroco
Parroco

Maschio
Numero di messaggi : 156
Età : 55
Località : Pescantina vr
Umore : buono
Data d'iscrizione : 03.01.08

http://www.diocesiverona.it

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto

- Argomenti simili

 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.