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XVII Domenica del Tempo Ordinario. Pescantina 27 luglio 2008

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Messaggio Da don Giorgio Zampini Sab Lug 26, 2008 10:59 pm

“Ed egli disse loro: “Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche”.
L’arte dello scriba. Potrebbe essere una delle attività estive più interessanti quando lasciato il lavoro o altri impegni si può riposare.
Dedichiamo qualche istante a questa figura che per una volta, forse l’unica, troviamo figurata da Gesù come positiva.
Lo scriba è colui che in Israele ha sempre rappresentato il saggio, il maestro e poi come succede sempre nella vita dalla radice nascono parecchi rami che per gli scribi furono i farisei, i sadducei, gli esseni.
Sappiamo che gli scribi di qualunque ramo fossero agli occhi del Signore non sono stati mai menzionati come buoni testimoni della storia della salvezza soprattutto quando hanno fatto della tradizione degli antichi, il motivo per offuscare la legge del Signore.
Invece oggi Gesù nel Vangelo parla bene di questo scriba che si dedica al suo tesoro per trovare cose nuove e cose antiche.
Qual è dunque quest’arte che possiamo intraprendere tutti dal momento che conosciamo la Parola del Signore?
Questo scriba sottolinea Gesù innanzitutto è divenuto discepolo del regno dei cieli. Cioè vuol dire che occorre la disponibilità del cuore per essere saggi e compiere la volontà del Signore.
Solo così si può svolgere bene l’arte dello scriba che sa apprezzare fra le cose del mondo IL VALORE INESTIMABILE DEL TUO REGNO, abbiamo pregato nella preghiera di colletta.
Il valore del regno lo possiamo trovare nella preghiera di Salomone che in Israele e per Israele è stato un uomo veramente saggio: “Ti concedo un cuore saggio e intelligente: uno come te non ci fu prima di te né sorgerà dopo di te”.
Infatti essere cittadini del Regno significa essere persone con il cuore docile e sappia distinguere il bene dal male.
Se ci pensiamo un attimo sarebbe sufficiente questo per vivere in questo mondo in maniera rilassata e con poche preoccupazioni talvolta inutili che vengono invece da quelle parole sottolineate dal Signore e che assomigliano molto alle nostre richieste: chiedere molti giorni, ricchezza, e in quelle parole “vita dei tuoi nemici”, possiamo trovare chiedere vita per l’egoismo che spesso serpeggia nei nostri cuori. Mentre il cuore saggio, buono e giusto, cioè il “discernimento nel giudicare” sono il tesoro da cui estrarre cose nuove e antiche.
Discernere infatti significa vedere chiaramente con gli occhi o con la mente; conoscere distintamente, distinguere, per riuscire a vivere bene oggi.
E’ questa la testimonianza da vivere che ci viene dalla continua novità che è Cristo che ci permette di comprendere le cose del passato cioè la storia della salvezza per saperla far diventare stile di vita ai nostri giorni.
L’errore degli scribi con i quali Gesù litigava spesso è stato proprio quello di ritenere la storia passata già conclusa e con le loro leggi e regole che ponevano sulle spalle della gente come grandi fardelli da portare hanno oscurato la storia di amore di Dio con il suo popolo creando uno stile di vita basato sul “terrore” di Dio. Lo scriba saggio invece, quello che si fa discepolo del regno dei cieli, è colui che non crea nuove regole, ma fa di tutto perché la storia di amore di Dio con il suo popolo, cioè con noi, possa rispecchiare quell’amore che ha permesso la creazione, la nascita, la passione, la morte e la risurrezione di Cristo e questo nostro tempo dello Spirito in cui come Chiesa siamo chiamati ad apprezzare il grande valore di essere discepoli del Signore.
Questo cammino non è solo da intendersi in generale per la Chiesa, ma è un cammino personale per ciascun credente, per ciascuna famiglia, per l’intera società. E’ il cammino dello scriba saggio.
L’altro cammino porta al discernimento sbagliato della vita e crea divisioni, cattiverie, egoismi, dispetti, talvolta anche fra adulti, che portano ad offuscare come gli scribi cattivi l’amore del Signore per i suoi figli e per il suo popolo. Infatti è da questo cammino che nasce lo sfaldamento della famiglia, della vita soprattutto dei più giovani, quando non sanno discernere con lo stile di Dio il bene e il male, ed esitano a chiedere un cuore docile al Signore.
Anche i fatti di venerdì sera ancora una volta, durante la festa del Grest, hanno dimostrato come questa tipologia di giovani manchi di questo discernimento e perciò non sanno apprezzare il grande valore del regno, cioè di quel grazie che si è voluto innalzare al Signore attraverso la preghiera e la festa per il dono del Grest.
Quindi l’invito per tutti è di cercare la saggezza con la preghiera come ci ricorda il re Salomone, e il cuore disponibile all’ascolto della Parola del Signore. Quale attività migliore per un’estate in cui ristorare l’anima.
E’ necessario perciò aprire il Vangelo, utilizzarlo anche come preghiera per scoprire il grande tesoro in esso contenuto. Diceva san Girolamo: “L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. E’ necessario trovare il tempo per vivere anche il triduo in onore di san Lorenzo con l’adorazione eucaristica per chi può e chiedere con l’intercessione del nostro santo patrono quelle grazie e benedizioni di cui il nostro paese necessita.
don Giorgio Zampini
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